Uguale o diverso?

Verona Salah, 25 anni, marocchino, omosessuale, ha ottenuto da pochi giorni lo status di rifugiato in Italia ed è in attesa del rilascio del permesso di soggiorno. La Commissione territoriale che valuta le richieste di asilo l’ha ritenuto idoneo, perché nel suo paese l’omosessualità viene punita in quanto tale.  (http://www.peacelink.it/sociale/a/23357.html)

In molti Paesi gli atti omosessuali sono ancora condannati dalla legge, prevedendo una pena che varia da pochi anni all’ergastolo, o addirittura alla condanna a morte.

L’omofobia è una paura immotivata e irrazionale può essere definita come una paura nei confronti dell’omosessualità e di gay , lesbiche, bisessuali e transessuali ed è a tutti gli effetti una forma di razzismo.

In rassegna alcuni spot di diverse nazioni a riguardo:

Il ministero per le pari opportunità lancia la campagna pubblicitaria “Rifiuta l’omofobia, non essere tu quello diverso”

Lo spot ha come scopo quello di paragonare l’omofobia a una vera e propria malattia, da cui però si può guarire. Ci si chiede se l’essere a conoscenza delle preferenze sessuali di una persona sia più rilevante dell’essere a conoscenza di che numero porta di scarpe. La risposta è scontata e cioè che “non fa differenza” e lo slogan finale recita “Non essere tu quello diverso rifiuta l’omofobia”.

Il secondo spot è quello dell’associazione ILGA in favore della giornata contro l’omofobia, anche in questo caso si punta sul fatto che siano gli omofobi i diversi di cui aver paura.

credo che questi due primi spot non siano assolutamente efficaci in quanto si propongono di lanciare un messaggio contro l’omofobia ma in realtà paradossalmente discrimino gli omofobi definendoli diversi. Non credo sia questo il giusto presupposto per iniziare a parlare di uguaglianza e di parità di diritti. Non è certamente aggiungendo l’ennessima ghettizzazione che si risolve il problema ma al contrario si crea un motivo in più di odio e risentimento. In entrambi i casi inoltre non ci sono immagini esplicite relative allo “scottante” argomento, in particolare nello spot italiano tutti i personaggi sono resi assolutamente anonimi e senza alcun segno distintivo, quasi dovessero essere a tutti i costi assimilati all così detta “normalità” come se fosse qualcosa di definito e condiviso da tutti quando invece non esiste niente di più relativo. La normalità è un concetto che varia a secondo dei punti di vista e per questo una campagna come questa non dovrebbe mascherare o usare mezze misure nel trattare argomenti del genere ma, al contrario, rendere esplicito e mostrare per far si che ciò che ora la nostra cultura ci impone come diverso diventi un fatto comune.

lo spot portoghese è incentrato sulla cultura della tolleranza e per lla prima volta tra gli spot analizzati fin’ora appare un elemento chiaro e incisivo dell’argomento trattato: due uomini che passeggiano tenendosi mano nella mano.

La commisione dei diritti umani in Chapas crea lo spot “mani”

la campagna spagnola “tutte le famiglie sono diverse” ha come destinatari i più piccoli, atraverso un cartone animato si spiega che non tutte le famiglie sono  “convenzionali”composte cioè da mamma, papà e figli e non per questo sono peggiori o migliori delle altre. Questa pubblicità è un bell’esempio di tolleranza e grande democrazia ma soprattutto è incisivo perché tocca proprio i più piccoli, segno evidente che l’omosessualità non è un pericolo e gli omosessuali non sono simbolo di devianza.

M.G.

6 Risposte to “Uguale o diverso?”


  1. 1 silvia 27/04/2010 alle 15:51

    Buongiorno ragazzi,
    vi contatto tramite commento perché non ho trovato nessun altro modo per farlo.
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    Silvia
    silvia@paperblog.com

  2. 3 Socialmediares 30/04/2010 alle 12:27

    ciao silvia, ti ringraziamo per l’interesse verso il nostro blog e per aver giudicato interessanti i nostri articoli.
    siamo ovviamente molto interessati e incuriositi dalla tua proposta, avrai presto nostre notizie.

    Socialmediares

  3. 4 Stelio Effrena 22/06/2010 alle 08:03

    Il termine “omofobia” è di stampo orwelliano, serve per condannare le persone che dissentono dai pensieri della massa. Non sarà che sono gli omosessuali ad essere eterofobici? A me sembra di sì, saluti!

    PS, Le persone normali non hanno bisogno di manifestare per rendere dignitosa la propria normalità.

  4. 6 Johna966 23/06/2014 alle 15:54

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Questo blog nasce all’interno del corso di Comunicazione sociale della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Sassari. Ora prosegue la sua strada al di là del lavoro universitario. Il blog, interamente gestito dagli studenti e studentesse del corso di Laurea Magistrale in Mediares – Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale, ha come obiettivo quello di riflettere e studiare il mondo della comunicazione analizzandone i contenuti e le forme e proponendo analisi critiche e teoriche su questo variegato mondo.
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